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Submitted by admin on 10 October 2019
traduttore
‏Nikola Ivanov
note
‏Sofija, Paradoks
anno
1997
paese
‏Bulgaria
opera

Qui pro quo

Gesualdo Bufalino - Qui pro quo

Qui pro quo
Milano, Bompiani, 1991

Invito alla lettura

Bugiardino

Genere - Un’escursione domenicale nei territori del giallo: è quanto ha inteso concedersi Gesualdo    Bufalino , tornando in libreria dopo una pausa di felice ma fallita “apartheid”. Il risultato è un’opera che corregge volentieri la passione col ghiribizzo, lo spirito di conseguenza con le fandonie dell’immaginario. Pagine da usarsi per giocattolo, dunque, ma dove s’avverte talvolta uno smarrimento. Come quando si vedono negli specchi d’un lunapark moltiplicarsi e contraddirsi le maschere della ragione.

Argomento – Conforme ai canoni, salvi gli arbitrii dell’ironia, il libro racconta un mistero: la morte d’un editore, dovuta non si sa se a frode o a disgrazia, nella sua casa delle vacanze. Ne segue un’indagine che chiama in causa tutti gli ospiti e che la vittima stessa, attraverso postume rivelazioni, sembra voler dirigere in prima persona. Finché la sua segretaria, una nubile di poche grazie e di molte virtù, risolve o crede di risolvere il caso.

Intenzioni – Curarsi scrivendo ma, fra i piaceri della scrittura, scegliendo il più ingenuo: lo stesso di chi riempie lo schema d’un cruciverba o disegna una faccia sul rovescio d’un francobollo… Mettere alla prova la compatibilità di certi eccessi di stile con le ingegnerie dell’intreccio… Intrattenere i lettori, proponendogli burle e trucchi, personaggi e macchiette rigorosamente incredibili… Tirare a salve (è stato anche il consiglio dei medici) su una sagoma fatta  a propria immagine e somiglianza…

 

(Da Qui pro quo)

Paesaggio di mare con figure

[…]
Un extra da stacanovisti, se vogliamo. Da interessarsene il sindacato. Ma anche una botta di fortuna per una nubile senz’arte né parte, di trentott’anni, rassegnata a sgranare il suo tempo, un menarca dietro l’altro, regalandosi in agosto appena una settimana di Adriatico, per brulicanti pensioncine, col solito dubbio se e quanto esporre la pallida pelle alle soperchierie del sole e al disprezzo dei giovanotti…
Niente angosce del genere, questa volta; semmai, sotto il mio ombrellone, un moto di timida invidia, osservando le ospiti di turno, per lo più di offensiva avvenenza, scendere al mare e passarmi davanti, flemmatiche come belve di circo. Tanto più mi rannicchiavo nella garitta dell’accappatoio, ai loro topless senza pietà opponendo per salvaguardia una cauta inerzia del cuore.
[…]

Riedizioni e ristampe

Milano, Club degli Editori, 1992
Milano, "Tascabili Bompiani", 2003, con uno scritto di Giuseppe Traina.
Milano, Tascabili Bompiani, 2016, con uno scritto di Giuseppe Traina.
copertina