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Submitted by admin on 30 September 2019
traduttore
Ludmilla Thévenaz
note
Lausanne, Edition de Fallois/L'âge d'homme
anno
1988
paese
Francia-Svizzera
opera

Argo il cieco

Argo il cieco

Audiolettura

Argo il cieco ovvero I sogni della memoria
Palermo, Sellerio, 1984

Riduzioni teatrali

Bufalino100. Un’estate felice
Giampaolo Romania, regia
Andrea Traina, sceneggiatura
Comiso, Teatro Naselli, 2020

Riduzioni cinematografiche

Quell'estate felice
Liberamente tratto dal romanzo Argo il cieco
Beppe Cino, sceneggiatura e regia
Italia, 2007

Invito alla lettura

Scrive Leopardi in un luogo della sua Storia del genere umano: "E Giove seguitò dicendo: avranno tuttavia qualche mediocre conforto da quel fantasma che chiamano Amore". Non diversamente il protagonista di queste pagine (lo stesso autore, forse; ma forse no, a dispetto della coincidenza onomastica), assediato dall’inverno in un albergo romano, rievoca, per medicina dei suoi accessi d’angoscia, antiche venture di cuore nel Sud, al tempo della gioventù. Ne risulta uno sdoppiarsi dell’io parlante in due città ed età diverse sotto due maschere alterne, in altalena perpetua fra abbandono e impostura, sfogo ingenuo e farnetico astuto. Un diario-romanzo, insomma, che via via può leggersi come ballata delle dame del tempo che fu, o come Mea culpa di un vecchio che vanamente si ostina a promuovere in leggenda, attraverso ilarotragici ingranaggi di parole, la sua povera "vita nova".

 

(Da Argo il cieco)
Fui giovane e felice un’estate, nel cinquantuno. Né prima né dopo: quell’estate. E forse fu grazia del luogo dove abitavo, un paese in figura di melagrana spaccata; vicino al mare ma campagnolo; metà ristretto su uno sprone di roccia, metà sparpagliato ai suoi piedi; con tante scale fra le due metà, a far da pacieri, e nuvole in cielo da un campanile all’altro, trafelate come staffette dei Cavalleggeri del Re… Che sventolare, a quel tempo, di percalli da corredo e lenzuola di tela di lino per tutti i vicoli delle due Modiche, la Bassa e la Alta; e che angele ragazze si spenzolavano dai davanzali, tutte brune. Quella che amavo io era la più bruna.
[…]

Riedizioni e ristampe

Palermo, Sellerio, "Il castello", 1990.
Milano, "Grandi Tascabili" Bompiani, 1994, introduzione di Massimo Onofri.
Milano, Tascabili Bompiani, 2000, introduzione di Massimo Onofri.
Milano, Tascabili Bompiani, 2015, introduzione di Massimo Onofri.
copertina
Argos l'aveugle ou Les songes de la mémoire