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Dizionario dei personaggi di romanzo

Gesualdo Bufalino - Dizionario dei personaggi di romanzo

Dizionario dei personaggi di romanzo
da Don Chisciotte all'Innominabile

Milano, Il Saggiatore, 1982

Invito alla lettura

Questa antologia, dizionario enciclopedico o anagrafe dei personaggi che popolano il romanzo moderno, è dedicata dall’autore “Alle case editrici Barion, Nerbini e Sorzogno”. Ex ungue leonem: chi di noi non risalirà agli esordi precari e favolosi della sua biografia di lettore, alla scena primaria in cui gli si è rivelato l’universo parallelo della letteratura?
Ed è ben giusto. Moltitudine varia e capricciosa, tali eroi vivono, da allora, della nostra emozione: fragili ombre consegnate all’inchiostro di poche avare parole, che la lettura - questo vizio impunito - trasforma ogni volta in cosa salda e presente.

 

(Dal Dizionario dei personaggi di romanzo)

1605      Don Chisciotte

Uno dei massimi emblemi letterari d’ogni epoca. Templare e romeo dell’ideale, indeciso fra realtà e visione, dissennatezza e senno, lacrime e umore; lirica marionetta che rimette ogni volta a posto i suoi pezzi bastonati e malconci dopo l’ennesima e testarda collisione coi giganti a vento e le nuvole… Questo e altre mille cose ancora: metafora di libertà, battista e cristo di hispanidad, ossuto spettatore-attore di un universale teatrino di Maese Pedro; l’unico, insomma, per cui si possa dire, contro Goya, che il sonno della ragione genera angeli.

 

1857      Emma Bovary

Schiacciata, come schiacciano due battenti, fra la platea brutale di tutti gli Homais della terra e le quinte dipinte e pesanti dei suoi fantasmi di biblioteca, la povera infedele di provincia recita fino alla morte in scena, con arsenico vero, il suo assolo di primadonna. Incarnazione di non so quante creature illuse da una nuvola o da una parola; alter ego dello stesso autore, di cui accusa, dietro il falso marmo della sintassi, gli ardori nascosti e l’invincibile credulità nelle maschere della passione.

 

1913      Marcel

Il bambino che non sa prender sonno senza l’ostia d’un bacio materno; il ragazzo che trova o non trova, con infelicità già adulta, Gilberte ai giochi degli Champs Elysées; l’adolescente dolcemente asmatico che seducono a Balbec le miracolose biciclette e la grazia sportiva delle fanciulle in fiore; il giovane recluso con Albertine reclusa, curvo a scrutarne il sonno e l’alterno estenuante alluciolìo di verità e d’inganni; e le serate Verdurin, le serate Guermantes; le ricognizioni informali  nella Parigi dei coprifuochi di guerra; e il corpo a corpo col tempo, col Tempo: perduto e ritrovato per un attimo in fondo a una tazza di tè, ma sigillato in eterno, con una penna e un po’ d’inchiostro, su un’immensa paperolle.

Riedizioni e ristampe

Milano, Mondadori, “Oscar saggi”, 1989.
Milano, Tascabili Bompiani, 2004, prefazione di Alberto Cadioli.