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L'amaro miele

L'amaro miele

Audiolettura

L'amaro miele
Torino, Enaudi, 1982

Invito alla lettura

(Da L’amaro miele)

Nota di Gesualdo Bufalino

Questi versi, scritti su carta da macero con un pennino Perry moltissimi anni fa; sopravvissuti quasi solo per caso alle periodiche fiamme di San Silvestro a cui l’autore fu solito un tempo condannare il superfluo e l’odioso dei suoi cassetti; divenuti, invecchiando, patetici come rulli di pianola o vecchie fotografie; questi versi non vantano probabilmente altro merito per vedere la luce, se non quello, privato, di fare per un momento sorridere, ove ne abbia ancora le labbra capaci, un fantasma di gioventù. Il quale potrà ritrovarvi e riconoscervi, insieme ai relitti di sue antiche pene d’amor perdute in riva al Mediterraneo, le memorie di una lunga attesa e persuasione di morte all’ombra grave della guerra; e le veloci letizie, le lunghe solitudini, dopo il ritorno nel Sud.
Gli anni sono quelli, dunque: fra il ’44 e il ’54(1). Poi fra il grido e il silenzio non fu difficile scegliere.

(1) Fanno eccezione la Dedica e il Poscritto che sono del ’61. E poche altre poesie più tarde di cui non si sa indicare la data: Brindisi al faro, A chi lo sa, Progetto di lode, Io triumphe, Versi scritti in treno, Versi per uno spettro.

Suasoria

Le mie ragioni, amici:
la metrica e il dolore, l’ordine e la follia,
spazio e mura che cerco tentoni,
gogne guardinghe del cuore…

Trovare un mattino la via,
la pietra dove si volta…
una volta, una sola volta,
in un pugno di sillabe nude
donarvi una leggenda che fu mia!

Ma non altro che polvere scavo;
o qualche gonfia maschera d’atride
che la luce deprava:
un volto putrefatto e fuggitivo.

Oh mentitemi, ditemi ch’è vivo.

Riedizioni e ristampe

Nuova edizione, Torino, Enaudi, 1989, 1996

Traduzioni

Titolo Traduttore Note editoriali Paese
Bitterer Honig Wolfgang Schlenker Berlin, H. Galrev, 1995 Germania
Le Miel amer Renato Corona Coaraze, L’Amourier, 2006 Francia