Comiso è la città-teatro di Gesualdo Bufalino, lo scenario urbano in cui prende vita la collezione de suoi ricordi privati. Il suo paese natale, la “stupida Itaca” dalla quale lo scrittore non è mai riuscito a partire, attraverso la scrittura diventa metafora della sua esistenza e centro dell’universo, tana e trappola nello stesso tempo.
Malgrado questo rapporto ambivalente, Bufalino riesce a “far pace” con Comiso dichiarandogli attraverso la pagina scritta il suo sconfinato amore. Bufalino scrive e riscrive una Comiso di carta, un palinsesto di anime, un “museo d’ombre” che rimane tanto caro allo scrittore.
Nel 2022 è stato inaugurato il Parco letterario Gesualdo Bufalino. Un itinerario che ripercorre attraverso le pagine dello scrittore i luoghi più amati della sua città natale.
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