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Il dolore sulla bilancia. Un assolo per la pace

Comiso, 18 giugno 2022 - Ore 20.00

Loggiato della Fondazione Bufalino

Presentazione dell'opera pittorica
È tornata
di Giovanni La Cognata

Interviene Elisa Mandarà

A seguire

Eine kleine Nachtmusik
con Antonio Ruello e Federica Cilia

 

La nube esplosa dell’ultima bomba, fiamme cinetiche che tagliano vortici cinerei. L’orrore di Kiev a ferro e fuoco passa per l’urlo baconiano viralizzato come video in loop, come metallico fotogramma, come manifesto della disperazione, passa per le parole tacite scandite da passanti, che lontanano nel paesaggio urbano desertificato, abbreviato e inciso in bicromia di bianco e nero. Ma c’è orrore imploso pure nel silenzio, nel silenzio che succede alle sirene del coprifuoco, nel silenzio che viene dopo il boato dell’esplosione, nel silenzio che traduce una vita che viene barbaramente spenta. La visione dell’Ucraina trafitta dalla guerra un artista forte e corporeo quale è Giovanni La Cognata consegna a una composizione intensa, l’opera È tornata, appena firmata. Se è ancora lacerazione aperta la pandemia, se la conta quotidiana non arresta il metronomo della morte per il virus, lo scenario di guerra che ha squarciato questo febbraio 2022 diventa paradigma dell’irrazionale ferinità umana, brutale sintomo dell’insensatezza della violenza.

La specola da cui ha sempre guardato il mondo Giovanni La Cognata è la sua Comiso. Ma da sempre l’occhio rapace e sensitivo del grande pittore siciliano ha posato il mondo nelle vedute naturali, bruciati i gialli e vivificati i verdi. Da sempre le sue figure di donne e di dee, di uomini e titani hanno rifatto l’umanità senza tempo, che cinge la classicità e la contemporaneità, con quel guizzo perenne di genialità e con la magistrale sapienza di mano, con la linea della matita che scava verità e con la potenza materica del colore che incendia ogni opera d’emozione.

Non posa la cetra oggi il pittore. Dal suo cavalletto esita un olio, che non abbisogna di parole, ma che dispiega vibrante un canto di pace, una sinfonia di libertà. Con un dipinto arduo La Cognata assume la responsabilità all’engagement dell’artista, consapevole che l’arte non è inerme contro le politiche dei leader, consapevole che un quadro può essere invocazione di diritti umani, di solidarietà tra popoli, di amorevole sussidiarietà tra uomo e uomo, che un quadro sa essere rivolta alle logiche dell’odio. Un quadro sa essere “Assolo per la pace”.

Nella impaginazione di La Cognata è spostata a un secondo piano la sintetica potente drammatizzazione di un Paese invaso e sconvolto dalla guerra. Laddove è rappresentazione visionaria e metaforica il primo piano. La morte radente la vita, i trasalimenti espressionistici nordici nello scheletro che avvicina la tenerezza bambina, scolpita nel gesto di coprirsi viso e occhi, impotenti ai bollettini neri della cronaca, introiettata questa nella sottopelle della pittura, ove in filigrana intravediamo la carta del quotidiano. La ragazza, resa in una iconografia connotativa della personalità dell’artista, è umanità fragile dilaniata dal terrore del mostro, è straziante caducità del presente, ictus emotivo individuale incastonato in un clima corale di dolore, di angoscia, magnificamente ottenuto dal pittore, anche nella decisione della gamma cromatica. Foriera d’una speranza di rinascita e di pace è la colomba, a cui l’artista – e il mondo con lui – prega la felice disambiguazione del titolo: “È tornata” non la guerra, è tornata la pace.

             Elisa Mandarà

                                                                                                                                                                                                 

 

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