"ALTRE SICILIANERIE" E "BUFALINO AL CINEMA". PRESENTAZIONE DI DUE VOLUMI ALLA FONDAZIONE BUFALINO - RIAVVIO DELLE ATTIVITÀ CULTURALI DEDICATE ALLO SCRITTORE COMISANO
COMISO (RG) – Si torna a parlare di grandi autori siciliani nella doppia presentazione di libri in programma questo sabato 3 luglio, alle ore 19,30, alla Fondazione Gesualdo Bufalino.
Nell'ambito dell'iniziative programmate per il programma culturale "L'ingegnere di Babele" e dopo le attività svolte per il centenario della nascita di Bufalino, questo sabato saranno presentati due volumi che rilanciano l'attenzione sullo scrittore di Comiso e su altri autori. Saranno presentati il libro "Altre sicilianerie" di Nunzio Zago, pubblicato da Euno Edizioni nella nuova serie dei "Quaderni della Fondazione Gesualdo Bufalino" e il volume "Bufalino al cinema" a cura di Giuseppe Traina, pubblicato in coedizione dalla Fondazione, con la Salarchi Immagini e la Banca Agricola Popolare Ragusa.
"Altre sicilianerie" è un po' il proseguimento di "Sicilianerie" edito nel 1997, pagine riconducibili ad alcuni dei temi che hanno scandito la quasi cinquantenne ricerca accademica dell'autore, il docente Nunzio Zago che è anche il direttore scientifico della Fondazione, con all'interno una serie di interventi che possono documentare un fervore di cultura per il quale si sono fatti parte attiva intellettuali, autori, riviste, iniziative editoriali e di arte, un fervore che oggi purtroppo sembra essersi molto affievolito, se non spento e questo libro vuole essere un monito e al tempo stesso un invito alle giovani generazioni affinché sappiano rilanciarlo.
Il volume "Bufalino al cinema. Dai film di gioventù alla cinefilia dello scrittore", che è stato presentato soltanto online durante le celebrazioni del centenario, è invece scritto e curato dal docente universitario Giuseppe Traina e descrive la straordinaria passione di Bufalino per le "fatue schegge di luce", ovvero i fotogrammi che compongono le pellicole proiettate al cinema. Attraverso la riproduzione, in una sezione del libro, di un quaderno manoscritto dello stesso Bufalino, racconta l'elenco dei film visti dallo scrittore dal 1934 al 1956 con annessi voti e luoghi di visione. Un indice, curato da Giovanni Iemulo, raccoglie i vari titoli catalogati e incolonnati per anno e mese in cui il film è stato visto, per titolo, per cast, per casa di produzione, per anno di produzione, per regista.
Al termine della presentazione sarà proiettato il video "Bufalino al cinema" realizzato dal regista Andrea Traina.
"Torniamo in presenza e torniamo alle attività culturali – spiega Giuseppe Digiacomo, presidente della Fondazione Bufalino – lo facciamo proponendo due volumi e aprendo le attività culturali che abbiamo programmato per il secondo semestre di quest'anno, un vero e proprio percorso che ci permetterà di conoscere ancora più da vicino la figura di Bufalino ma anche il suo rapporto con altri grandi autori, un nome su tutti Sciascia. Questo sabato presentiamo due volumi, il primo è scritto dal prof. Zago che ci regala tante chicche sui più importanti autori siciliani mentre l'altro libro, scritto dal prof. Traina, ci offre i dettagli di Bufalino cinefilo. E in questo senso ho dei ricordi personali visto che il cinema in cui io stesso spesso accompagnavo Bufalino era di mio nonno.
Gli facevo compagnia nei nostri cinema durante i periodi in cui Bufalino si disintossicava dal Circolo di Conversazione. Non si rassegnava a prenderle di santa ragione a scala quaranta. Maestro di bridge e scacchi (ma al circolo quelle partite erano rare: ogni tanto ci giocavano per accontentarlo, come i grandi con i bambini a mosca cieca, però con meno entusiasmo), Gesualdo a scala quaranta non faceva che prenderle, a dieci lire a punto. Per cui, quando decideva di disintossicarsi, andava al cinema e voleva la mia compagnia. Guardavamo un film al giorno. Di tutto. Anche film insulsi, se capitavano: ma gli volevo bene a Dino e non volevo che ripiombasse nella spirale del vizio.
Credo che prima la Biblioteca Bufalino, poi la Fondazione siano nate con entusiasmo anche per questo antico affetto e stima, condiviso da altri importanti operatori culturali e studiosi che hanno reso la Fondazione Bufalino una delle istituzioni culturali più serie e riconosciute non solo in Italia".
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